Malattie del fegato

COLANGITE SCLEROSANTE PRIMITIVA

La Colangite Sclerosante Primitiva (CSP) è una malattia colestatica cronica ad origine ignota, più spesso autoimmunitaria, caratterizzata da diffusa infiammazione della via biliare intra ed extra-epatica che porta ad una progressiva fibrosi dell’albero biliare. La CSP va distinta dalla colangite sclerosante secondaria, patologia con le stesse caratteristiche cliniche ma con una causa ben identificabile come tumori maligni, infezioni o ischemia.
Negli stati Uniti e in Nord Europa è stimata un’incidenza fra 0.9 e 1.3 per 100,000 persone/anno. La prevalenza varia fra 8 e 14 per 100.000 persone.1 La CSP colpisce prevalentemente uomini giovani e di mezza età (M:F = 2:1) con età media alla diagnosi di 40 anni. Nei Paesi Occidentali il 70 – 80 % dei pazienti con questa patologia soffre anche di una forma di malattia infiammatoria cronica intestinale.2-4

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NASH

Circa il 10-20% della popolazione generale è affetta da un problema di “fegato grasso”, cioè da una condizione definita steatosi epatica. Molto spesso la causa di questa patologia non è nota, ma si associa ad altre patologie quali l’iperglicemia e il diabete mellito, la dislipidemia, l’ipertensione arteriosa, l’obesità addominale che nel complesso configurano la Sindrome metabolica. Possiamo quindi parlare di Steatosi epatica non alcolica (Non alcoholic Fatty Liver Disease – NAFLD), una situazione clinica in cui le cellule epatiche vengono sovraccaricate da un eccesso di grassi, in particolare di trigliceridi. A questa condizione apparentemente benigna può sovrapporsi un’infiammazione cronica e un danno a carico delle cellule epatiche, portando alla steatoepatite non alcolica (Non alcoholic Steato-Hepatitis – NASH). La progressione della malattia verso la steatoepatite aumenta in modo significativo il rischio di sviluppare cirrosi, insufficienza epatica, ed epatocarcinoma (HCC).

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TUMORE DEL PANCREAS

L'adenocarcinoma duttale del pancreas rappresenta in Italia circa il 3% di tutti i tumori incidenti tra maschi e femmine con un numero atteso annuo di circa 12200 nuovi casi. Se si considerano le donne con età maggiore di 70 anni esso è compreso tra i cinque tumori più frequenti (circa il 5%). Questo indica una variazione significativa nel comportamento epidemiologico della patologia che, da tumore prettamente maschile, sta diventando una neoplasia più rappresenta nelle donne nelle quali le conseguenze sulla salute dovute all'aumento del fumo di sigaretta iniziano a rendersi più evidenti.
L'andamento temporale dell’incidenza di questa neoplasia è in crescita sia nei maschi che nelle femmine, rispettivamente di +0,8 e +2% anno e nonostante la mortalità legata ad essa sia in progressivo lieve miglioramento nel mondo occidentale, la diagnosi di adenocarcinoma del pancreas è legata ad un prognosi non favorevole.

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CALCOLOSI DELLA VIA BILIARE

CALCOLOSI DELLA VIA BILIARE EXTRA-EPATICA

Con il termine di calcolosi della via biliare extra-epatica si intende la presenza di calcoli nel coledoco (dotto che collega la via biliare intra-epatica e la colecisti ad un tratto di intestino chiamato duodeno e che permette il normale transito della bile). Nel 95% dei casi i calcoli si formano all’interno della colecisti (colelitiasi) e si spostano successivamente nel coledoco (coledocolitiasi secondaria). Esistono tuttavia casi più rari in cui i calcoli si formano direttamente nella via biliare (coledocolitiasi primaria).

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Epatoblastoma

L'epatoblastoma (HB) è la neoplasia epatica più frequente dell'età pediatrica ed è responsabile di circa l'80% dei tumori maligni del fegato nel bambino con un'incidenza globale circa di 0.5-1.5 casi per milione di bambini e sembra essere in aumento1,2,3.
La prematurità con basso peso alla nascita è il principale fattore di rischio riconosciuto (incremento del rischio fino a 20 volte se peso alla nascita <1500 gr); si è notata inoltre associazione con la Poliposi Adenomatosa Familiare, la Sindrome di Beckwith–Wiedemann e Trisomia del cromosoma 18; altre associazione sembrano invece essere sporadiche4,5,6,7. La causa dell'HB è spesso sconosciuta ma sembra coinvolgere alterazioni dei processi di moltiplicazione e sviluppo delle cellule in età gestazionale8. Sono state descritte 6 varianti istologiche di HB 9 distinte.

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Malattie Metaboliche

I Disordini Ereditari del Metabolismo (DEM) sono patologie congenite causate dall'assenza o dalla riduzione dell'attività di enzimi deputati a svolgere le funzioni metaboliche dell'organismo. I DEM sono dovuti ad alterazioni del gene che serve per costituire un dato enzima la cui funzione risulta pertanto deficitaria. Si portanno avere DEM dovuti alla mancata produzione di prodotti indispensabili per i processi energetici, malattie secondarie all'accumulo di sostanze tossiche che non possono essere smaltite (mancanza dell'enzima) o patologie dovute alla ridotta produzione di energia1,2.
A seconda del tipo di patologia e di deficit enzimatico, i DEM si potranno manifestare in diverse fasi della vita; possono avere esordio acuto neonatale, possono esordire con crisi acute successive e/o ricorrenti dopo una fase di latenza o con sindromi croniche ad andamento progressivo2,3.

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Epatite fulminante

Per epatite fulminante si intende un quadro di improvvisa insufficienza epatica caratterizzato da ittero, coagulopatia (INR > 1.5 in paziente non in terapia anticoagulante) ed encefalopatia in soggetti che non presentavano in precedenza malattie a carico del fegato.
In base all’intervallo di tempo tra l’insorgenza dei primi sintomi (ittero) e l’insorgenza di encefalopatia l’epatite fulminante può essere classificata in:

  • Epatite fulminante o iperacuta (intervallo di 7 giorni)
  • Epatite acuta (8-28 gg)
  • Epatite subacuta o subfulminante (>4-12 settimane)
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Cirrosi Epatica

La cirrosi epatica rappresenta una patologia cronica del fegato caratterizzata dal sovvertimento dell'architettura epatica e della sua funzionalità.
Il tessuto epatico a causa di una continua infiammazione su base (tossica, virale, autoimmune, dismetabolica) va incontro a processi degenerativi:

  1. necrosi epatocitaria
  2. flogosi
  3. fibrosi con formazione di setti fibrosi cicatriziali e sostituzione degli epatociti funzionanti
  4. formazione di noduli rigenerativi.
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METASTASI EPATICHE DA TUMORE NEUROENDOCRINO

I tumori neuroendocrini (NET) sono un gruppo molto eterogeneo di neoplasie che derivano da cellule del sistema neuroendocrino.
Un tempo ritenuti tumori rari, si è osservato negli ultimi anni un aumento dell'incidenza (3.65 /100.000/anno) [1].
Possono essere sporadici o associarsi a sindromi endocrine a carattere ereditario (MEN, Von Hipple Lindau).
I NET possono insorgere a qualsiasi età, anche se si è osservato una maggiore incidenza dalla quinta decade di vita in poi; nelle sindromi poliendocrine l'insorgenza può essere più precoce.
L'incidenza è leggermente maggiore negli uomini rispetto alle donne. [2]
I NET vengono classificati sulla base della sede e dell'attività secernente.
La sede più frequente (85%) del tumore primitivo è il tratto gastroenterico, GEP NET o gastro entero pancreatic neuroendocrine tumor; di questi, circa il 30% è di origine pancreatica.
I NET possono essere funzionanti o non funzionanti; nel primo caso, il tumore prenderà il nome dell'ormone specifico prodotto.
Spesso (dal 40 all'80% dei casi ) i NET sono diagnosticati già in fase metastatica. La possibilità di dare metastasi dipende dal sito di insorgenza del tumore primitivo e dal tipo istologico; i NET di origine pancreatica hanno il maggior potenziale di metastatizzazione. Il sito più comune di metastasi è il fegato (40-93%) seguito da ossa (12-20%) e polmoni (8-10%). [3]
Si stima che in circa il 40 % dei pazienti con NET siano presenti metastasi epatiche al momento della diagnosi [4]

SINTOMI

Da un punto di vista clinico possono:

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EPATOCARCINOMA

L'epatocarcinoma (EC) è la neoplasia maligna primitiva del fegato più frequente. E' la quinta neoplasia più comune al mondo e la terza causa di mortalità dovuta al cancro. L'incidenza dell'EC in Italia è tra le più alte in Europa (1-3) e più precisamente è caratterizzata da 13,5 nuovi casi su 100.000 nei maschi e da 4,6 nuovi casi su 100.000 nelle donne.
L'incidenza è maggiore negli anziani con più di 75 anni ed è in crescita specie nei paesi occidentali.
Nella maggioranza dei casi, l'EC si sviluppa in un fegato cirrotico e per questo motivo i fattori di rischio per l'EC in gran parte si sovrappongono a quelli della epatopatia cronica. In particolare, le più comuni cause di EC in Italia (3) sono l'epatite C (49%), seguita dall'abuso alcolico (21%), dall'epatite virale associata al consumo alcolico (12%), e dall'epatite B (13%). Nei paesi occidentali, una causa crescente di EC è l'epatopatia dismetabolica o NASH.
Nei pazienti a rischio aumentato di EC (cirrosi di qualunque eziologia, epatopatia cronica da virus B, epatopatia cronica con fibrosi avanzata da virus C) è altamente raccomandato un opportuno protocollo di sorveglianza dei pazienti basato sull'esecuzione di una ecografia epatica semestrale per poter porre diagnosi di EC negli stadi più precoci suscettibili di terapia curativa (3).

SINTOMI

Solitamente, nelle forme iniziali insorte su cirrosi ben compensata, l'EC è del tutto asintomatico. Nelle fasi più avanzate invece, in relazione all'aumento del volume e del numero dei noduli, possono manifestarsi sintomi più tipici e specifici come ittero, distensione addominale da ascite, sensazione di peso o di dolore sordo in ipocondrio destro, febbre, calo ponderale, astenia e massa palpabile. In una proporzione significativa di pazienti, la progressione dell'EC può favorire lo scompenso della cirrosi sottostante con la comparsa dei segni e sintomi tipici della cirrosi scompensata (ascite, encefalopatia epatica, sanguinamento da varici esofagee) (3).

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